Parliamoci chiaro, a meno che tu non abbia scelto di diventare Estetista perchè
"era l'ultima spiaggia" o per
motivi prettamente economici dati da un settore che
"non morirà mai", quando hai scelto di intraprendere questo percorso Professionale, sei stata spinta dal desiderio di poter essere d'aiuto alle persone.
Hai capito che un problema estetico, non è MAI solo un "semplice problema estetico" ma al suo interno racchiude un mondo personale.
Un mondo diverso da persona a persona, con i suoi bisogni e le sue necessità da risolvere.
Fare l'estetista significa curare la persona e non l'inestetismo, riuscendo il questo modo a migliorare la qualità della sua vita.
Queste sono di norma le motivazioni che ci portano a scegliere un lavoro da Estetista Professionale.
Ma è davvero così?
È davvero così appagante la vita di chi sceglie di dedicare la propria professione ad una strada verso il benessere e la cura del persona?
Esistono realmente estetiste con ruoli importanti, soddisfatte ed appagate in grado di AIUTARE le persone o si tratta semplicemente di false aspettative distrutte una volta entrati nel mondo del lavoro?
I dati parlano chiaro.
Solo il 19% delle estetiste si sente realizzata dal lavoro che svolge
A fronte di quale guadagno però?
Non abbastanza, visto che solo il 7% afferma di vivere nel benessere, mentre il 68% continua a trovarsi davanti a numerose difficoltà per mantenere uno stile di vita degno di nota.
Non ci sono però solo i soldi nella vita e anche in ogni altro ambito non va meglio.
Un Estetista è, per definizione, confermata dai dati, una persona stanca, stressata e spinta ogni giorno al limite delle forze, così come affermano il 54% degli interessati.
Perché questo divario tra promesse e realtà?
La verità è che esiste un errore di base nella mente delle aziende, che vedono le estetiste come carne da cannone, da sparare sul pubblico, pensando di colpire da qualche parte.
Puoi riconoscere facilmente questa tipologia.
Un cetro che ragiona così:
Ti chiederà di vendere prodotti o servizi, non perchè servano al paziente, ma perchè bisogna vendere, vendere e vendere.
Ti chiuderà in una cabina ad eseguire compiti, essendo considerata come pura manovalanza che deve eseguire ordini.
Non ti permetterà di sviluppare le tue competenze, non potrai effettuare un anamnesi su un paziente e decidere il percorso più indicato per l'esigenza della persona.
Ti ritroverai a svolgere o proporre trattamenti non necessari al paziente ma al centro per cui lavori.
Per questo la vita media di un'estetista in un centro non dura molto o si trasforma in un lavoro di routine, nel quale in breve tempo avrà perso tutto il mordente e la voglia di crescere.
Un reparto di fisioetstica ben strutturato, felice e con i giusti strumenti, formativi e di affiancamento, è un’arma fondamentale per uno studio che vuole crescere.
Non ci credi? Te lo lascio raccontare da due Specialist esperte di Studio Collalti